TAMIYA Weathering Master Set
Invecchiamento con effetti speciali
e sfumature senza aerografo
Salve a tutti. Prima di iniziare vorrei ringraziare Zetag per aver accolto la mia proposta di avere una sezione dedicata alle recensioni dei prodotti, visto che entrambi riteniamo utile condividere le proprie esperienze perché sono un bagaglio per la nostra comunità modellistica.
Andiamo al dunque.
Il Tamiya Weathering Master set, è un prodotto che nasce per dare al modellista un'ampia scelta di colori in pasta per invecchiare e sporcare i modelli in maniera realistica, riuscendo ad avere effetti sfumati che solo con l'aerografo ( e usato con molta maestria, tra l'altro) si poteva ottenere. Diciamo che finora, qualche modellista più smaliziato aveva già potuto usare le polveri colorate, ma queste ultime hanno qualche effetto indesiderato, quale ad esempio, la tendenza a venir via facilmente (sopratutto con modelli a finitura lucida) e la non completa compatibilità con i trasparenti (capita che il colore, a contatto con alcuni trasparenti, tenda a liquefarsi e spandersi, creando orrende macchie irreparabili. La Tamiya assicura completa stabilità della tinta (io l'ho provato con il semi gloss X-35 e va benone) e durevolezza del pigmento (anche se messo sopra al trasparente non viene via facilmente).
Il set si presenta in una busta piena delle immancabili scritte nipponiche (hanno un certo fascino, ma chissà cosa dicono). In particolare, vi aprlo dei due set B ed E, che secondo me sono quelli che hanno le tinte più utili per i modelli Gundam
All'interno delle buste, il set, in scatola di plastica trasparente, simile alle palette di ombretti delle nostre donne e un fogliettino di istruzioni, da un lato in giapponese, dall'altro in inglese, dove viene spiegato, sommariamente l'uso della pasta (non è in polvere, ma una pasta "semi-wet", semi umida).
All'interno di ogni scatolina, dall'aspetto solido, anche nella consistenza (plastica spessa), ci sono le tre tinte di pasta, in quantità apparentemente sufficiente a fare parecchi modelli, e un pennellino/spugnetta che serve come applicatore
Il set B ha le seguenti tinte: Bianco (ottimo per effetti neve), nero (effetto fumo o sporco tipo grasso, olio ecc), e marrone (per sporcature di terra e ruggine)
Il set E invece ha le seguenti tinte: giallo sabbia (appunto per impolverature da sabbia, tipo desertico), grigio (buono per simulare vernici consumate e sbiadite), e un verde militare ( da usare insieme al marrone per sporcature di mezzi terrestri)
Per quanto riguarda l'uso, come primo impatto non sapevo come approcciarmi ed ho fatto qualche prova su sprue e pezzi di plastica vari. L'applicatore, dotato di due utensili diversi va così utilizzato: la spugna dà un effetto più marcato e si usa bene su superfici piane e particolari sporgenti, mentre il pennellino, dà effetti molto più leggeri e si presta all'uso su insenature e intorno a rilievi. Come esperienza personale, però, preferisco non utilizzare il pennellino perchè nelle insenature preferisco utilizzare il lavaggio che dà effetti migliori e più realistici. La pasta è piuttosto dura e per ottenere già un buon effetto ne basta poschissima. Ho provato, nell'ordine:
- il grigio sull'ala di un aereo verniciato in semigloss e il rusltato è gradevole, sembra consunto e sbiadito e lascia una sfumatura molto dolce, anche su parti in rilievo tipo cerniere, ma NON sostituisce il pennello a secco, che invece dà un tocco più deciso, seppure anch'esso sfumato. Può essere un adeguato complemento
- il marrone su un pneumatico di una Jeep della WWII. Sul nero copre poco e bisogna insistere, ma con un pò di dedizione si ottiene un risultato decente.per concludere ho poi passato il giallo sabbia che ha aggiunto un'ulteriore sfumatura. Incoraggiato dai risultati ho osato sul Destiny in gara nel contest, passando leggermente un poco di marrone sui piedi
Anche qui, pur su plastica non verniciata, il risultato è delicato e ben sfumato
- il nero sempre sul Destiny, non verniciato, in corrispondenza degli ugelli dei motori dieto i polpacci, per simulare la fuliggine degli afterburners. Facile ed efficace, sfumatura perfetta e delicata e aspetto realistico
Da quello che ho appurato, credo che un set nella cassetta degli attrezzi dovrebbe starci, sopratutto se si è appassionati di modelli sporchi e vissuti. Nonostante non abbiano grandi capacità coprenti sui colori scuri, nella maggior parte dei casi consentono un weathering molto preciso e molto ben sfumato (vicinissimo all'effetto ottenibile con un aerografo).
Si applicano benissimo su modelli già verniciati, sopratutto su finiture opache e satinate, mentre su plastica nuda (capita spesso sui modelli Gundam) sono un pò più tenui, ma di gradevole effetto. Asciugano e non vanno più via, quindi sono stabili e duraturi. Su parti verniciate in lucido non mi sono piaciute granchè, quasi non attaccano e sconsiglio vivamente l'uso su queste superfici (meglio mettere il lucido dopo).
Ripeto,nonostante le intenzioni di Tamiya, non sostituiscono le tecniche principali di sporcatura/invecchiamento (drybrush e lavaggio), ma ne costituiscono un'ottima integrazione per una gamma di effetti migliore e maggior pregio, motivo per cui, secondo me è un prodotto adatto solo a chi ha un minimo di esperienza con queste tecniche, lo sconsiglierei ad un principiante, insomma.
Ultimo fattore, il prezzo. Io le ho pagate 10€ l'una, non poco, ma neanche troppo, credo che 7-8€ sarebbero più consone, ma sono acquistabili anche così.
Spero che quanto scritto sia di vostro gradimento e sopratutto utile
a cura di :
Alberto bruzzi
chaosmachine