Ebbene si, il maestro Tomino finalmente ammette che G no Reconguista è una ciambella che è venuta senza il buco!
La notizia è in rete da alcuni giorni su alcuni blog internazionali di lingua inglese che trattano di animazione, ma, anche se in ritardo di qualche giorno, credo sia importante parlarne anche sul nostro fronte italico :)
In questi mesi in cui è stata trasmessa la serie, ci siamo tutti resi conto che questo titolo riscuoteva, anzi, riscuote, più critiche che lodi, non solo dal pubblico, ma anche nel campo dell’animazione, un esempio è
Toshio Okada (Studio Gainax), che aveva trovato questa serie difficile da seguire, mentre sulla classifica anime di
Nico Nico Douga risulta di scarso rendimento. Di fronte a tutto questo, Tomino sembra non aver reagito come nelle dichiarazioni precedenti (in cui le risposte erano nel tono “non vi piace, non lo guardate”), ma ha ammesso, in una intervista su
Gundam Ace di Giugno, alcuni sui errori e che "
Mi piacerebbe solo ottenere 15 punti su 100.” Questo la dice lunga!
Tomino ha lodato il lavoro dei collaboratori, soprattutto nell’animazione, in cui si sono sforzati molto, ma il problema è stato lo storyboard, non all'altezza con il sakuga (scene d’animazione particolarmente fluide), quindi, la storia sembra essersi man mano persa, “un grave errore di calcolo”.
Tomino arriva ad affermare: "If I was told that it wasn't understandable because I was bad, all I could say is: I'm sorry.” Sembra che Tomino stesso non sia rimasto contento del risultato ottenuto, tanto che dall’episodio 19 ci sia stato un cambio di rotta, visto l’andamento, ma ormai era troppo tardi, arrivando a concludere tutto in 26 episodi, con grande difficoltà. Nelle parole di Tomino appare anche una velata volontà di cambiare la situazione degli anime attuali, in cui contano le belle presenze e meno la trama, ma allo stesso tempo di non esserci riuscito, perché ha ottenuto un prodotto impopolare e di poco riscontro commerciale.
Personalmente trovo interessante una posizione di Tomino riguardo l’industria dell’animazione: "Of course, anime is also entertainment, and now the people who sell a million copies are the winners and there's no future for anyone beneath that. That means if something doesn't sell, you can't brag about it.”
Certamente, l’animazione è una forma di intrattenimento, i vincenti sono coloro che vendono un milione di copie, non di chi lascia un contenuto, se non vendi non sei un vincitore e non puoi vantarti della tua opera. L’amarezza di queste parole ci fa comprendere come anche per un titolo come Gundam, con una tradizione di tre decadi alle spalle, sia sempre più legato al fattore vendite, su cui Sunrise e Bandai puntano al massimo.
Onestamente parlando, dovrei essere l’ultima persona al mondo a scrivere un post su questa serie, che ho atteso molto, ma mi ha fatto l’effetto peperonata, mangi volentieri i primi bocconi, poi ti ingolfi e fai fatica ad arrivare alla fine del piatto perché ti è già indigesta, questo è il mio sentire per questa serie.
Non la trovo la serie più brutta, ma uno dei capitoli più inconcludenti della saga, in cui non si è avuto nessun arricchimento nel contenuto del panorama Gundamico, se non l’aggiunta di innumerevoli modelli dal design stravagante e pieno di colori.
Personalmente apprezzo le parole di autocritica e critica di Tomino, ha riconosciuto un errore e il limite dell’industria dell’intrattenimento odierno, “o vendi o sei fuori”, non importa il contenuto, la trama, la qualità dell’immagine, ma solo quegli elementi che possono catturare l’attenzione e far vendere. Ecco quindi il proliferare di donnine a buco pillonzo, scene al limite dello yaoi, fanservice ovunque uno si giri, perché è questo che il pubblico vuole, ma non quello di cui abbiamo bisogno.
Oggi, anche in Italia, non siamo esenti da questo modo di pensare per l'importazione di serie anime e manga, perché, ovviamente, le case di produzione non fanno l'import per beneficenza, quindi si punta a titoli che vendono, si sa che vendono bene, su altri si ha paura, perché potrebbero non avere riscontro di mercato, non riuscendo a coprire l'investimento fatto sui diritti/doppiaggio/distribuzione. Questa non vuole essere una critica malevola all'editoria italiana, ma sottolineo la dura e cruda realtà del mercato, in cui noi utenti abbiamo una grossa responsabilità.
Come fan della saga Gundam, sono rimasto dispiaciuto per l’esito che ha ottenuto questa serie, ma allo stesso tempo speranzoso che dagli errori passati si possa cercare di migliorare. Quest’anno abbiamo anche la serie di OAV di Gundam The Origin, che probabilmente oscurerà gli altri prodotti dell’anno per la qualità è la trama.
Staremo a vedere cosa ci riserva il futuro, rimanendo sempre aperti alle possibilità offerte a ciascuno di noi fan dal titolo Gundam.
Buon proseguimento!
don Davide